L’antagonista del cinipide galligeno del castagno

Pubblicazione a cura di: Amici del Castagno di Sassofortino, Ottobre 2014

Un nuovo pericolo per i castagni si sta imponendo con l’espansione di Dryocosmus kuriphilus Yatsumatsu

Si tratta di un insetto fitofago, di colore nero da adulto, appartenente all’ordine degli Imenotteri e alla famiglia Cinipide di piccolissime dimensioni, che attacca il genere Castanea spp. ed in modo particolare il castagno europeo selvatico o innestato.

ORIGINE: Cina. Segnalato in Italia dal 2002 nella zona di Cuneo, ed ormai ampiamente diffuso in molte zone d’Italia, compresa la Toscana, in Giappone, Corea e Stati Uniti.
E’ stato introdotto accidentalmente in Europa mediante l’utilizzo di materiale di propagazione contaminato.

DIFFUSIONE: può avvenire tramite il volo attivo delle femmine adulte o grazie al trasporto involontario dell’uomo dovuto allo spostamento e all’utilizzo di materiale di propagazione infetto.

Sintomi

La presenza dell’insetto sulla pianta ospite induce quest’ultima a produrre delle galle che si localizzano lungo la nervatura mediana delle foglie. Può essere anche compromesso completamente lo sviluppo del germoglio apicale o laterale con formazione di galle multilobate.
L’insetto può anche colpire le infiorescenze maschili causando l’arresto dell’accrescimento vegetativo degli organi infestati.

Gli attacchi del Cinipide che possono avanzare anche di 20-25 km l’anno, sono così facilmente individuabili per la presenza sui castagni delle galle predette che si presentano come escrescenze tondeggianti, con superficie liscia e lucida, con diametro compreso fra 0,5 e 2,0 cm.

sintomi

Inizialmente le galle, che si sviluppano in un intervallo di tempo compreso tra 7 e 14 giorni, si presentano color verde chiaro ed in seguito diventano rossastre.
Queste formazioni ipertrofiche permangono a lungo sulla pianta anche nel periodo invernale.

Le galle, dopo lo sfarfallamento estivo delle femmine adulte dal loro interno, sono destinate a disseccare e ormai vuote: si possono notare sulle piante infestate anche durante la stagione invernale.

Gli attacchi di questo temibile fitofago possono determinare gravi danni non solo estetici, ma anche portando perdite rilevanti non solo per quanto riguarda la produzione di frutti (perdite anche del 60-80 %), ma anche con riferimento agli accrescimenti legnosi, oltre a deprimere lo sviluppo vegetativo delle piante di castagno.
Solo in casi eccezionali, a seguito di attacchi gravi e ripetuti per più anni si possono determinare morie degli alberi.

Ciclo biologico

ciclobiologico
Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu presenta una sola generazione annua ed è caratterizzata da una forma di riproduzione particolare in cui i maschi risultano assenti e dalle uova hanno origine solo femmine.

Il decorso del ciclo biologico è influenzato da fattori climatici, legati ad esempio all’altitudine e all’esposizione degli impianti, nonché alla diversa precocità vegetativa delle varietà coltivate.

Normative di riferimento

  • D.M. 30 ottobre 2007 – Misure d’emergenza provvisorie per impedire la diffusione del cinipide del castagno, Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, nel territorio della Repubblica italiana. Recepimento della decisione della Commissione 2006/464/CE.
  • Determinazione dirigenziale della Regione Toscana n.282 del 29 luglio 2009 aggiornato DD n.363 del 16 novembre 2010. Definisce le modalità di applicazione in Toscana delle norme emanate dal Ministero

La lotta biologica

Le prospettive di controllo a medio termine di questa nuova avversità del Castagno si basano in primo luogo sulle possibilità di utilizzo nei nostri ambienti di antagonisti naturali del Cinipide, provenienti dall’areale originario del fitofago.

A tal fine è stato introdotto in Italia un insetto parassitoide: il Torymus sinesis Kamijo già utilizzato con successo in alcuni areali giapponesi ed italiani attaccati dal cinipide.

La lotta biologica che si pratica con questo insetto si chiama “propagativa”: l’insetto viene rilasciato in natura, attraverso dei “lanci”, si lascia insediare nell’ambiente e, generazione dopo generazione, la sua popolazione cresce e si diffonde, nutrendosi del Cinipide stesso.

Raccomandazioni

  • Non utilizzare nessun prodotto antiparassitario contro il Cinipide del Castagno. Infatti non esistono prodotti realmente efficaci e l’utilizzo di prodotti non autorizzati oltre che inutile e dannoso per l’ambiente, è anche illegale.
  • Non distruggere o asportare il fogliane e gli scarti della potatura prima della fine di maggio, così da favorire la diffusione del Torymus sinensis.
  • Le pratiche della potatura verde e dello spollonamento delle ceppaie non hanno effetti apprezzabili dove il Cinipide si è insediato.
  • Mantenere un buon stato di fertilità del suolo del castagento, così che le piante abbiano a disposizione una buona dose di sostanza organica.
  • Curare lo sfalcio del castagneto in modo da limitare a concorrenza specie erbacee e apportare ulteriore sostanza organica.
  • Curare la potatura, eliminando le parti secche e deperienti, ma evitando interventi drastici come la capitozzatura.

Grazie della collaborazione